Le origini
Il primo nucleo dell’associazione, costituito da 20 iscritti, fu fondato da Paolo Gelmini nel 1887. Per circa 30 anni egli impersonò l’istituzione, che nacque, crebbe e fu ospitata in casa sua fino alla vigilia della prima guerra mondiale.La seduta per la costituzione del primo sottocomitato della Croce Rossa di Lodi si tenne in municipio il 20 Ottobre del 1887, sotto la presidenza del sindaco Egisto Riboni. Esso risultava così composto : Serrati dott. Giovanni, presidente; Vanazzi cav. Bortolo, Rossetti dott. Francesco, Granata dott. Francesco, Anelli avv. Marcantonio, Cremonesi dott. Secondo, consiglieri; Paolo Gelmini, segretario.Nel 1891 si costituì il Comitato femminile eleggendo a vice-presidente la marchesa Antonietta Sommariva, con le dame consigliere signore : Cavalieri Tamassi Anna, Codeleoncini Pedrazzini Fanny, Fè Bosoni Angelina, Serrati Meazza Annunziata, Silvetti Sozzi Maria e Cornalba Rovida Angela.
Primi impegni sociali del sottocomitato della Croce Rossa di Lodi
Nel 1892 si organizzò, tenuto dai dottori Bassiano Talini e Giovanni Pugliesi, il primo corso gratuito di lezioni sui soccorsi d’urgenza per la popolazione.Nel 1893 il Comitato fece le sue prime prove sul terreno pratico, allestendo un servizio di assistenza medico-chirurgica con una tenda da campo, materiale e personale, per il Concorso ginnastico e Rivista scolastica che si tennero a Lodi dal 20 al 22 maggio.
Nel 1894, per la Gara nazionale velocipedistica di resistenza di 500 Km, si allestirono 10 posti di soccorso medico-chirurgici, scaglionati lungo la strada provinciale da Tavazzano a Crema.Nel 1896, durante le vicende della guerra d’Africa, venivano raccolte con donazioni spontanee, £ 1.582. Questa somma, unita a un contributo del Comitato Centrale, nel 1897, venne distribuita sotto forma di 14 sussidi varianti dalle 50 alle 200 £ alle famiglie della città e del circondario, che in quella guerra avevano perso qualche caro e che versavano nel bisogno.Nel 1908, dopo il terribile terremoto calabro-siculo, tutta l’attività del sottocomitato di Lodi fu rivolta a raccogliere indumenti per le popolazioni colpite. Ben 1.141 capi furono spediti a Napoli per essere poi distribuiti. Per riconoscenza, il Ministero dell’Interno rilasciava al sottocomitato un diploma di Menzione Onorevole ed il Comitato Centrale di Roma conferiva la medaglia d’argento agli iscritti che avevano organizzato la raccolta di beneficenza.Nel 1912 la Croce Rossa di Lodi promuoveva, con l’aiuto dei professori De Francisco e Stradiotti e dei dottori Maggi e Zoncada, la Scuola delle Dame Infermiere.Nel 1913, in seguito a numerose e laboriose pratiche, veniva eletto presidente il dott. Alfredo Maggi e i nuovi Consiglieri, Cav. Giovanni Vittadini di Livraga, dott. Vincenzo Zoncada, dott. Virgilio Raj, Codeleoncini Francesco, si univano ai consiglieri che già componevano il Comitato maschile. Si completava inoltre anche il Comitato femminile con la nomina delle signore Bonomi Anelli Mina e Beonio Brocchieri Costanza a dame consigliere e della signora Angelina Fè Bosoni a vice-presidente. In quest’anno, rispondendo alle necessità del momento, la Croce Rossa di Lodi concorreva con £ 600 alle solenni onoranze promosse dalla Società Esercito per i caduti della campagna libica.
Primi corsi per infermieri professionali
Sempre nel 1913, veniva deliberato un sussidio di £ 150 alla nascente Croce Verde di Lodi, fondata dai dottori Garzia e Maggi, ripartite in tre annualità di £ 50 ciascuna.
Questa nuova associazione, grazie a corsi serali gratuiti attivati dai dottori Maggi e Farina, che si componevano di 50 lezioni teorico-pratiche con relativi esami finali, già nel 1915 poteva contare su un buon numero di infermieri diplomati.Nel 1914 la Scuola delle Dame Infermiere era al terzo ed ultimo anno e le lezioni teoriche e le esercitazioni pratiche furono intensificate. Vennero istituiti corsi di medicina, chirurgia ed igiene. Essi furono seguiti con assiduità, opportunamente integrati dall’osservazione e dalla pratica diretta, grazie all’autorizzazione, concessa dal direttore dell’Ospedale Maggiore, di accedere alle sale di medicina e chirurgia. Subito dopo questo corso ne fu aperto un altro, accelerato, della durata di un mese, che prevedeva 20 esercitazioni pratiche. Lo scopo era quello di istruire e preparare rapidamente nuove infermiere volontarie capaci di coadiuvare le dame diplomate e di supplirle all’evenienza.
L’ospedale della Croce Rossa di Lodi durante la prima guerra mondiale
Nel rigido inverno 1914-15, le iscritte al Comitato femminile della Croce Rossa di Lodi, raccolsero £ 1.133,67; con la lana acquistata confezionarono 1.431 berrettoni da montagna che inviarono ai soldati italiani impegnati nel pattugliamento del confine italo-austriaco.Il 30 Aprile 1915, il sottocomitato della Croce Rossa di Lodi decideva di istituire un’unità ospedaliera, nell’eventualità sempre più probabile della partecipazione dell’Italia alla guerra. I locali furono messi a disposizione dal Collegio Cosway delle Dame Inglesi.L’ospedale territoriale della Croce Rossa di Lodi si aprì ufficialmente il 10 settembre 1915 e si chiuse il 28 dicembre 1918. Il primo arrivo di militari feriti ed ammalati avvenne il giorno 17 settembre 1915. La Croce Verde di Lodi fornì all’ospedale il primo personale maschile di assistenza composto da tutti i suoi infermieri diplomati; si trattò di un supporto insostituibile, senza il quale l’attivazione dell’ospedale della Croce Rossa di Lodi non sarebbe stato possibile.Generalmente i soldati feriti o ammalati viaggiavano in speciali treni-ospedale che la Croce Rossa aveva opportunamente allestito. Alla Croce Verde fu affidato il non lieve compito di scaricare i feriti e gli ammalati dai treni sanitari e di trasportarli negli ospedali dove essi dovevano essere ricoverati. Complessivamente questi treni furono 49 e trasportarono a Lodi 7807 militari.I risultati conseguiti nei 39 mesi e 18 giorni di attività dell’ospedale furono veramente lusinghieri.lettiga usata nella prima guerra mondialeLa Croce Rossa di Lodi creò di sana pianta un ospedale di guerra di oltre 200 posti letto. Nella sua piena efficienza, contava 205 degenti, 29 militari tra sanitari e personale di assistenza, 16 borghesi ausiliari.In tutto entrarono nell’ospedale 2.725 militari dei quali 54 ufficiali e 2.671 uomini di truppa. Il comparto di medicina ricoverò 1.257 degenti, il comparto di chirurgia ne accolse 1.468. La degenza media fu di 45 giorni. Sui 2.725 ricoverati, 2.710 uscirono guariti o in via di guarigione. Ne morirono 15, di cui 8 per conseguenza diretta delle ferite riportate e 7 per malattie contratte al fronte. Dei militari usciti guariti, solo 84 furono dichiarati invalidi di guerra ( ciechi, sordi, mutilati).Nel periodo di funzionamento dell’ospedale, notevolissimo fu l’impegno economico che il sottocomitato dovette affrontare. Furono spese infatti complessivamente £ 579.048,65. I soci al 31 dicembre 1914 erano saliti a 199.
Il Dispensario antimalarico della Croce Rossa di Lodi
Dopo la guerra, incombevano sulla popolazione, stanca e denutrita, la malaria, il tifo e la tubercolosi.La Croce Rossa di Lodi nominò il prof. Dott. Giuseppe Stradiotti ispettore generale dei servizi antimalarici per l’Alta Italia. Si decise di effettuare un censimento dei malarici di Lodi e del circondario per avere una mappatura quantomeno completa della situazione reale. Fu ideata una speciale scheda di censimento con tutti i dati necessari, anamnestici e clinici. Squadre di ciclisti percorsero in lungo ed in largo tutto il Lodigiano raccogliendo tutte le informazioni richieste permettendo quindi di poter attivare un’adeguata profilassi.
Il 26 maggio 1919, per merito dell’on. Stefano Cavazzoni, si costituiva a Milano il Consorzio Provinciale Antitubercolare. Egli, asserendo che la lotta antitubercolare era necessaria ed urgente, invitò Stato , Provincie e Comuni ad attivarsi in tal senso.La Croce Rossa di Lodi, su invito della giunta municipale, accettò il compito di organizzare nel più breve tempo possibile ed esercitare, secondo i più moderni criteri scientifici, il Dispensario antitubercolare per il Comune di Lodi.
Il Dispensario antimalarico, organizzato e diretto dalla Croce Rossa di Lodi, aderì immediatamente al Consorzio Provinciale Antitubercolare e funzionò per ben 3 anni, dal 1919 al 1921; fu uno dei primi a sorgere in Lombardia. In questi 3 anni furono distribuiti gratuitamente alla popolazione più di 21.000 grammi di chinino. I malarici, che nel 1919 ammontavano a 800, nel 1921 erano scesi a 200 unità. Il successo della campagna antimalarica era evidente.
Ricostituzione del sottocomitato nel 1920
Il 30 novembre 1920, con un apposito referendum, fu ricostituito il Consiglio Direttivo del sottocomitato di Lodi. Esso era così composto: dott. Alfredo Maggi, presidente, ing. Alessandro Moroni, vice-presidente, prof. Carlo Ricci, segretario generale. Fu istituita anche una commissione tecnico-sanitaria composta dai consiglieri: dott. Vincenzo Zoncada, dott. Bassiano Talini, dott. G. Farina, cav. Giovanni Vittadini, don Camillo Meazzini, Virgilio Ray, Piero Pavesi.Furono nominati revisori dei conti: Antonietta Allara Picozzi, G. Battista Rossi, Francesco Jori .Al 30 giugno 1922 il sottocomitato contava 950 soci.
Nuovi servizi, sedi insufficienti
Nel 1965 viene definitivamente reso operativo il servizio medico per l’Autostrada del Sole attivo peraltro già dal 1960. I medici, due fissi più altri in veste di supplenti, assegnati a tale compito, opereranno in una sede staccata allestita a S. Zenone. Ogni medico avrebbe assicurato 36 ore settimanali di servizio.Già in quest’anno risultava indispensabile provvedere al reperimento di una nuova sede per il Sottocomitato. I locali utilizzati in Corso Umberto I°,24 e in via XX settembre,35 diventavano sempre più inadeguati. Mancava lo spazio per il ricovero ed il movimento degli automezzi, i locali non erano sufficienti ad ospitare gli uffici per l’Ispettorato delle Infermiere Volontarie e per la sezione Femminile.Venne chiesta alla Amministrazione Comunale di Lodi la possibilità di utilizzare, versando un regolare affitto e provvedendo alle necessarie opere di ristrutturazione, i locali ubicati in via Fissiraga,17 (ex caserma della Polstrada).Il 23 ottobre 1967 veniva eletto presidente del Sottocomitato il rag. Franco Salvatori già segretario.In quest’anno il Sottocomitato ottenne l’autorizzazione dal Procuratore della Repubblica a trasportare persone decedute per morte violenta.In data 19 febbraio 1969 venne riesaminata la possibilità di utilizzo dei locali ubicati in via Fissiraga, 17. Dopo un incontro con l’Amministrazione Comunale e sentito il parere dell’Ufficio Tecnico del comune di Lodi, venne deciso di attuare i necessari lavori di riattamento. Si decise inoltre che il Sottocomitato avrebbe contribuito, nella misura del 50%, alle opere di risistemazione e che l’Amministrazione Comunale dispensasse il Sottocomitato dal pagamento dell’affitto per nove anni. Furono previsti, quindi, stanziamenti per £ 4.000.000.
1968: oneri ed onori
In occasione del terremoto che colpì la Sicilia il 15 gennaio 1968 notevole fu il lavoro che l’Ispettorato Infermiere Volontarie svolse nei confronti delle popolazioni colpite, tanto da meritare una medaglia di bronzo conferita all’Ispettorato direttamente dal Presidente Generale della C.R.I.Il Sottocomitato della Croce Rossa di Lodi partecipò con grande impegno alle opere di soccorso alla popolazione del comune di Senna Lodigiana colpita dall’alluvione del 4 novembre 1968. Furono soccorse in totale 56 persone e fu distribuito materiale di prima necessità (viveri, letti, materassi, coperte, ecc.). Tale materiale fu fornito al Sottocomitato dal Comitato Provinciale di Milano.
Il Comitato Premio alla Bontà, per il servizio medico attivato sull’Autostrada del Sole, conferì al Sottocomitato di Lodi, Il premio al valore anno 1968 “Cap. pilota Romano Sacchi”. Una parte in denaro di tale premio fu utilizzata per costruire una tettoia per il riparo automezzi al posto fisso di S. Zenone.
Nel maggio 1970, su richiesta della proprietaria, il Sottocomitato lascia liberi i locali siti in via XX settembre, 35. Le attrezzature e gli arredi d’ufficio vengono spostati nei locali di via Fissiraga, 17.Con lettera del 18 agosto 1972, il Comando dei Militi Volontari comunicò al Consiglio direttivo del Sottocomitato di Lodi l’impegno a mettere in servizio notturno, oltre ai già presenti due militi, un autista. Nasceva, in sostanza, il servizio di Primo Soccorso e Trasporto Infermi notturno.Nel 1972 il Servizio Trasporto Infermi effettuò 4.000 interventi servendo una zona comprendente 70 comuni e con una popolazione complessiva di circa 200.000 unità.
Comitato Regionale della Lombardia
Nel 1973 si costituì il Comitato Regionale Lombardo della C.R.I. per il coordinamento a livello regionale del Servizio di Primo Soccorso e Trasporto Infermi (I servizi di Primo Soccorso e Trasporto Infermi furono conferiti alla C.R.I con D.L. n. 1256 del 13 novembre 1947).Il Sottocomitato di Lodi in data 4 giugno 1973 deliberò di aderire a tale Comitato delegandogli il coordinamento dei compiti in materia di Trasporto Infermi e la rappresentanza del Sottocomitato nei confronti degli Enti Pubblici ed in particolare modo della Regione Lombardia.
Costruzione nuova sede C.R.I.
costruzione sede via dalmazia-foto 1Nella seduta del Consiglio Direttivo del Sottocomitato di Lodi, effettuata il 29 febbraio 1972, riemerse la necessità di individuare nuovi locali per la sede. Quelli in via Fissiraga, 17 messi a disposizione dal Comune non erano sufficienti; in corso Umberto I° erano inadeguati per il ricovero automezzi, (il Sottocomitato disponeva di ben otto autoambulanze), ristretti ed igienicamente malsani, non c’era spazio per ospitare la sede della Sezione Femminile, dell’Ispettorato Infermiere Volontarie ed il Comando dei Militi Volontari.In un primo tempo fu accettata una proposta fatta dal Presidente dell’Ospedale Maggiore che metteva a disposizione, per la nuova sede C.R.I., alcuni locali siti nell’Ospedale Vecchio in via Pallavicino. Dopo un’approfondita analisi, la proposta venne accantonata in quanto la necessità di avere locali propri, funzionali, adeguati a svolgere nel modo migliore i propri compiti, svincolati da oneri d’affitto, diventò improrogabile.Nel dicembre 1972, il Presidente, a nome del Consiglio Direttivo del Sottocomitato C.R.I. chiese al Comune di Lodi la donazione, o ad un prezzo di favore, di un’area edificabile.costruzione sede via Dalmazia foto 2In particolare la richiesta individuava, come possibile zona, un appezzamento di terreno in viale Dalmazia, località Candy. Il Consiglio Comunale in un primo momento fu intenzionato a offrire un terreno sito in località S.Fereolo, in via Bergognone; dopo le giustificate perplessità espresse dal Sottocomitato (zona periferica della città; accesso urbano condizionato dal sottopassaggio delle FF.SS peraltro molto trafficato), in data 20 settembre 1973 deliberava la cessione gratuita alla C.R.I, per la costruzione della nuova sede, di un appezzamento di terreno di 2.000 mq. sito in località Candy, via Dalmazia angolo via Scacchi.Il 6 novembre 1974 il Consiglio Direttivo del Comitato Centrale con atto n. 176 approvò il progetto di costruzione della nuova sede. Esso prevedeva l’edificazione di due immobili distinti; uno adibito ad uffici per la Presidenza, Segreteria, Sezione Femminile, Ispettorato Infermiere Volontarie, il Comando Militi Volontari, sala riunioni e locali per il servizio medico, l’altro adibito ai servizi sanitari della CRI, sala operativa, sala dormitorio, officina ed autorimessa.Il costo complessivo dell’opera fu previsto in £ 150.000.000.costruzione sede via Dalmazia foto 3In previsione della spesa per la costruzione della nuova sede, il Comitato Centrale con lettera n. 13.799 del 23 marzo 1974 dispose, con decorrenza 1 maggio 1974, la soppressione del servizio sanitario sull’Autostrada del Sole presso il posto fisso di S. Zenone. Tale disposizione comportò la realizzazione di un risparmio annuo di £ 22.000.000.Con delibera del 25 luglio 1975 il Consiglio Direttivo del Comitato Centrale, atto n. 306 autorizzò l’inizio dei lavori; il piano per il reperimento dei fondi necessari si articolò nei seguenti punti:
£ 54.038.343 disponibili nel bilancio del Sottocomitato (Conto Consuntivo 1974);
£ 70.000.000 quale quota parte del ricavo della vendita alla Regione Toscana dell'immobile C.R.I. di Arcidosso in provincia di Grosseto;
£ 25.970.000 quale contributo straordinario erogato da parte del Comitato Centrale.
In data 16 dicembre 1975 venne firmato l’atto notarile con il quale la C.R.I. diventava proprietaria a tutti gli effetti del terreno sito in località Candy.Il 4 agosto 1976 dopo regolare gara di appalto, effettuata il 10 aprile 1976, iniziarono i lavori di costruzione della nuova sede.
In seguito al terremoto che colpì il Friuli nel 1976, fu attivato, dal Sottocomitato, un centro di raccolta. Oltre ad i militi Volontari, fornirono il proprio aiuto, il gruppo degli scout e i soci del Club Radioamatori di Lodi. Il materiale messo insieme fu selezionato, imballato ed inviato al Comitato Provinciale di Milano per la sua distribuzione. Complessivamente furono spediti 1.361 colli contenenti generi di prima necessità ed una somma di £ 5.266.430.
Bibliografia: “CRI – sottocomitato di Lodi, vicende ed opere – 1914/1922” ,Ed. G. Biancardi – Lodi